VOLKSWAGEN MAGGIOLONE

Marca: VOLKSWAGEN

Anno di immatricolazione: 1972

Nel '39 la KDF-Wagen apparve ufficialmente al Salone di Berlino, ed era così moderna e rivoluzionaria da far sfigurare le concorrenti (vedi "Tecnica"). Nel settembre '39 inizia la seconda guerra mondiale e la produzione civile del Maggiolino è convertita in militare; ciò avrà molta rilevanza per il futuro del Maggiolino perché a causa della guerra esso dovette subire il più duro collaudo al quale mai nessun'altra auto era stata prima (ed oggi) sottoposta. E se la cavò benissimo: in qualunque condizione climatica (dalla torrida Africa alla gelida Russia) e in tutti i tipi di terreno (nel fango, nella sabbia e nella neve) il Maggiolino non si fermava davvero mai. Nel maggio del '45 la guerra finisce e della fabbrica di Wolfsburg, seriamente danneggiata dai bombardamenti, rimane in piedi solo un terzo. Si pensa di demolirla, ma grazie soprattutto al maggiore Ivan Hirst (al quale era stata affidata) gli Inglesi cambiano idea e, qualche anno più tardi, la riconsegnano ai Tedeschi, dando l'incarico di dirigerla a Heinz Nordhoff. Nel frattempo gli operai, con gli ultimi materiali salvati ai bombardamenti, avevano faticosamente ricominciato a costruire il Maggiolino, ma la produzione era a livelli bassissimi. E sarà proprio Nordhoff a compiere il "miracolo": dalle poche centinaia d'auto prodotte nel '46 si passerà a 19.000 nel '48 e a 46.000 nel '49, con una crescita continua ed esponenziale che rallenterà solo a metà degli anni 70. In questo lasso di tempo furono continuamente introdotti miglioramenti tecnici, senza tuttavia mai toccare l'aspetto e l'impostazione originaria del progetto di Porsche. Nel '55 viene costruito il milionesimo Maggiolino che, per l'occasione, è realizzato di color oro metallizzato, sedili in broccato e abbellimenti in perline di vetro sulle cromature. Nel frattempo in tutti i paesi dove il Maggiolino è costruito o esportato le vendite crescono costantemente: in Italia, nel '63, vengono immatricolati 42.000 Maggiolini e in America chi lo vuole deve aspettare anche 5 mesi. Nel '67 il "look" del Maggiolino viene notevolmente modificato: i fanali diventano rotondi e verticali, i paraurti squadrati e maggiorati, le luci posteriori ingrandite e l'impianto elettrico potenziato (da 6 a 12 Volt). Anche nel '70 c'è un'importante novità: nasce, infatti, il Maggiolone. Le differenze sostanziali riguardano l'estetica (muso più "pacioccone") e la meccanica (avantreno McPherson e retrotreno con semiassi a doppio snodo) che verranno ulteriormente modificate nel '73 con il Maggiolone mod.1303 (vetro curvo e nuova plancia imbottita). Come già detto, nel corso degli anni non si smise mai di migliorare e perfezionare il Maggiolino, ed è interessante notare che quasi sempre le migliorie introdotte erano in anticipo coi tempi e, quindi, destinate a "far scuola"; come il tettuccio apribile in PVC idrorepellente (1955), i pneumatici tubeless (1957) o la verniciatura acrilica anziché al nitro (1949). A conferma, poi, dell'affidabilità raggiunta e degli elevati standard qualitativi sia del materiale utilizzato che delle catene di montaggio, va notato che già nel '54 era stato eliminato il periodo di rodaggio. A metà degli anni 70 le vendite iniziano a calare e nel '74 a Wolfsburg si decide di trasferire la produzione del Maggiolino ad Emden per far posto alla nuova arrivata: la Golf. Nel '78 la produzione Europea cessa definitivamente e il Maggiolino continua ad essere costruito in Messico, da dove verrà importato in Europa. Nel '76 esce di scena il Maggiolone berlina, che continua tuttavia ad essere costruito in versione cabriolet, ma solo fino al 1980. Recentemente è cessata anche la produzione in Messico, il Maggiolino, però, difficilmente sparirà dalle strade del nostro pianeta: gran parte dei 22 milioni di esemplari costruiti percorre ogni giorno Km e Km per le strade di tutto il mondo, chiedendo in cambio solo un po' d'olio e di benzina. E i loro proprietari di una cosa sono certi: se lo amano e lo trattano bene, "lui" non li tradirà mai.