Anno di immatricolazione: 1963
La BMW 700 è la prima automobile economica, interamente realizzata dalla casa bavarese nel secondo dopoguerra. Inizialmente proposta nelle versioni a due posti "Coupé" (E119) e "Cabriolet" (E110), da 1960 verrà anche costruita nella versione berlina a quattro posti, denominata "Limousine" (E107). I modelli, caratterizzati dalle linee sobrie create da Giovanni Michelotti, otterranno un grande successo di vendite che risolleverà l'azienda dalla grave crisi finanziaria in cui si era caduta per l'errata scelta di produrre, nei primi anni cinquanta, lussuose automobili come la 501, la 502, la 503 e la 507, difficilmente proponibili nella devastata economia europea di quegli anni e poco gradite dal pubblico americano a causa dei recenti trascorsi di belligeranza. Sul mercato italiano la BMW 700 ebbe scarsa fortuna, a causa del lungo periodo di attesa per la consegna (oltre quattro mesi) e, soprattutto, in ragione dell'elevato prezzo di acquisto (956.000 Lire franco concessionario e addirittura 1.235.000 Lire per la "Coupé Sport", nel 1961) che risultava ben superiore alle concorrenti vetture nazionali. La gamma si arricchì nel 1962 della versione Luxus, presentata al Salone di Ginevra e riservata alla sola berlina, che si distingueva per le maggiori dimensioni, dovute ad un aumento generale della lunghezza di ben 32 cm (interasse aumentato di 16 cm) e per gli equipaggiamenti. L'importanza storica della BMW 700 è stata di enorme portata, poiché fu la vettura che ritrasmise ai tedeschi la voglia di ricominciare a vivere dopo gli orrori della guerra. La sua importanza va di pari passo e si fonde assieme all'importanza dell'Isetta e della BMW 600. Se queste ultime hanno permesso all'afflitta popolazione tedesca di motorizzarsi a costi minimi, la 700 ha permesso, sempre a costi non molto alti, di poter avere una vera vettura e di poter credere in essa anche grazie ai suoi vari exploit, soprattutto in campo sportivo. In ogni caso, queste tre vetture hanno permesso alla Casa bavarese di rialzarsi dopo le batoste commerciali e post-belliche.